Non ricordo più chi fu a dire che per vivere la vita in modo pieno e dignitoso un uomo debba fare almeno tre cose nella vita:

Piantare un albero, educare un figlio, scrivere un libro”.

Su internet la frase viene a volte attribuita al poeta Federico García Lorca, a volte al filosofo Francis Bacon, altre volte viene indicata come un antico detto cinese. Il fatto che non si riesca ad individuarne con certezza la paternità, contribuisce ad accrescerne il fascino.

Nella mia adolescenza ho piantato molti alberi; nella maturità ho avuto due figlie che sto adesso crescendo ed educando; quello che mi mancava era scrivere un libro.

In attesa di scriverlo ho deciso di liberare parte dei fantasmi, delle idee e delle immagini che affollavano da tempo la mia mente aprendo questo blog.

Una sorta di valvola di sicurezza che permetterà a concetti e idee di fluire liberamente, di liberare la loro energia da troppo tempo trattenuta, e al contempo di fare in modo che le immagini centrali e i nuclei fondamentali della mia riflessione trovino più adeguata espressione in altre forme.

Mi ero dato l’obiettivo di aprire il blog prima di avere compiuto i quarant’anni d’età, una soglia importante nella vita di un uomo, un’età critica, fatta di bilanci, riflessioni, ripensamenti. Un momento fondamentale per guardarsi allo specchio, riflettere e riprogettare la propria identità, la propria vita in modo più autentico, sincero, genuino. Ebbene, ce l’ho fatta.