Ragusa Ibla è il nucleo più vecchio di Ragusa, situata dove sorgeva anticamente, prima del disastroso terremoto del 1693, la città originaria.

Si pensa che sia sorta sulle rovine della mitica Hybla, la potente città fondata dai siculi alla metà del II millennio a.C. e poi conquistata dai greci che la ribattezzarono Hybla Heraia in onore di Hera (Giunone).

Dopo il disastroso terremoto del 1693 fu interamente ricostruita in stile tardo-barocco, o meglio una particolarissima ed originale versione del barocco, lo stesso che arricchisce Noto, Modica e tanti altri comuni della zona, caratterizzato da una spettacolare concezione urbanistica e scenografica.

Scriveva lo scrittore Gesualdo Bufalino che Ragusa Ibla è luogo particolare dove «[…] si pretende la passione per le macchinazioni architettoniche, dove la foga delle forme in volo nasconde fino all’ultimo il colpo di scena della prospettiva bugiarda. Bisogna essere intelligenti per venire a Ibla, una certa qualità d’animo, il gusto per i tufi silenziosi e ardenti, i vicoli ciechi, le giravolte inutili, le persiane sigillate su uno sguardo nero che spia».

Città dimenticata e quasi deserta fino alla prima metà degni anni novanta, Ragusa Ibla è stata riscoperta recentemente grazie agli episodi televisivi del Commissario Montalbano ed è diventata ormai una tappa quasi obbligata per certo turismo colto e raffinato.

Io l’ho conosciuta, frequentata e amata, insieme a pochi amici, verso la fine degli anni ottanta, quando gli unici esseri viventi che si potevano incontrare fra i suoi vicoli deserti nelle sere d’inverno erano i gatti randagi, e il rumore dei nostri passi riecheggiava amplificato nel silenzio della notte.

Adesso faccio quasi fatica a riconoscerla, ora che è rinata a nuova vita, piena di turisti provenienti da tutto il mondo che la frequentano fino a notte fonda, ricca di locali, negozi, ristoranti e alberghi ristrutturati con decoro ed eleganza, nel pieno rispetto delle norme ambientali e della tutela dei beni architettonici, fatto inedito in Sicilia.

Ibla mi sembra adesso come un’amante che si incontra dopo tanto tempo che ci si è separati, diversa, quasi irriconoscibile, ma più bella e splendida di prima.

Ma mi basta addentrarmi un poco nei vicoli segreti e poco battuti per ritrovare come per incanto la magia del silenzio, la dimessa e intima bellezza e lo stupore di un tempo.

Tutte le foto sono state scattate il 9 agosto 2008.