Sono ormai tre settimane che sono ritornato dalle mie vacanze in Sicilia, nel ragusano, nei posti dove sono nato e cresciuto, e la sensazione del vento sulla pelle e le lunghe nuotate nel mare azzurro sono ormai solo un ricordo che riemerge a volte nei sogni, come mi è successo ieri notte.

Mi sono svegliato stamane con la meravigliosa sensazione di essere appena uscito dal mare, con quel senso di benessere fisico e mentale che solo le lunghe nuotate al largo riescono a regalarmi.

E nel mio sogno ho nuotato tanto e a lungo. Andavo lontano, inebriato dal blu cobalto dell’acqua e dalla luce del sole, quella luce intensa e accecante che domina il Canale di Sicilia e che conosco così bene, impressa in modo indelebile dentro di me.

Continuavo a nuotare nel mare, solo lo sciacquio cadenzato delle bracciate nelle mie orecchie e il ritmo regolare del respiro per prendere aria. Avevo nuotato tanto, ma non sentivo stanchezza, solo una sensazione di ebbrezza e pienezza di vita, una sensazione di felicità pagana.

A un certo punto mi sono fermato e ho alzato la testa, come mi capita spesso di fare, per godermi lo spettacolo della distesa del mare lontano dalla riva, il silenzio quasi innaturale e respirare a fondo quell’aria carica di energia.

E mi sono accorto con mia grande sorpresa che di fronte a me si ergeva una grande isola, altissima, apparentemente emersa dal nulla. La spiaggia era bianca, come quella di pomice di Lipari nelle isole Eolie. In lontananza intravedevo il verde scuro dei fianchi della montagna, ricchi di vegetazione selvaggia, e poi in alto la cima, scura, inaccessibile e bellissima, appena velata da alcune nuvole bianche che il vento muoveva rapide.

Incredulo ed eccitato per la scoperta mi avvicinavo a rapide bracciate verso la riva, intenzionato a esplorare l’isola. Quando finalmente sono arrivato nella spiaggia e sono uscito dall’acqua, ho alzato lo sguardo e mi sono accorto con grande sorpresa che tra la vegetazione c’erano delle case bianche, sparse sulle pendici della montagna, con degli splendidi giardini. L’isola non era disabitata. Ho poggiato i piedi sulla sabbia bianca e sofficissima e ho iniziato a correre verso la montagna, spinto da una curiosità inarrestabile.

E mi sono svegliato.

Solo allora mi sono reso conto che quello dell’isola immensa e altissima che sorge dal mare e che scopro all’improvviso, è un mio sogno ricorrente che ho fatto decine di volte, sin da quando ero bambino. Ho capito da tempo che questo sogno è associato a momenti di grande cambiamento in me, momenti di ridirezionamento delle energie interne verso nuovi obiettivi e nuove mete.

All’inizio non avevo voglia di pubblicare le foto del mio viaggio in Sicilia. L’ho fatto già tante altre volte. Non avevo nulla di nuovo da dire, se non le solite cose. Poi, complice questo sogno e quello che ha risvegliato dentro di me, ho deciso di farlo.