Sarà per quelle strane e inspiegabili associazioni e consonanze che riecheggiano dentro di noi, ma la prima volta che misi piede in Città Alta a Bergamo, una sera di quasi vent’anni fa, sotto una fine pioggerellina di fine agosto che preannunciava l’imminente autunno, provai un’insolita sensazione di familiarità, come se i vicoli e le viuzze, le piazze, le chiese e i palazzi di quei luoghi a me lontani mi fossero stati noti da sempre, da tempo immemorabile, e improvvisamente fossero riemersi dalla memoria.

E non so perché in quel medesimo istante, per qualche arcano gioco di analogie e associazioni mentali, mi venne in mente Ragusa Ibla, seppure così lontana per storia, cultura e posizione geografica, a me invece ben nota e particolarmente cara.

Da allora questi due luoghi sono in me legati in modo quasi indissolubile, per cui passeggiare a Bergamo Alta mi fa sentire come se fossi a Ragusa Ibla, e viceversa.

Le foto che pubblico sono state scattate a Bergamo Alta durante un’incantevole notte di mezza estate dell’anno scorso che serbo per sempre nella memoria e nel cuore come una delle più belle della mia vita.